lunedì 1 giugno 2009

Crisi, la Bassa in emergenza: cassa integrazione e disoccupati alle stelle


L'allarme dall'osservatorio Anteverto

GUASTALLA (1 giugno 2009) - Tende a farsi allarmante la situazione economica e sociale nella Bassa reggiana. E' quanto emerso dall'incontro dell'osservatorio Anteverto promosso dalla Provincia, tenutosi al Centro per l'impiego di Guastalla.

Da inizio dell'anno, si è registrato un aumento del 53% di iscritti alle liste di disoccupazione (rispetto ad una media provinciale del +44%) ed un calo del 30% degli avviamenti al lavoro. Ma il vero allarme arriva dall'esplosione dei dati sulla cassa integrazione, aumentata in maniera vertiginosa nell'ultimo mese, in controtendenza con gli altri distretti della provincia, che in aprile hanno visto un parziale rallentamento della crescita dei lavoratori sospesi dal lavoro.

Le imprese vedono sempre più nero. L'imprenditore Ivan Tirabassi ha confermato le peggiori previsioni preannunciate a marzo: il calo degli ordinativi e delle commesse è arrivato all'80%, purtroppo non si sta arrestando e non si vedono segnali di ripresa. Gli hanno fatto eco Paolo Burani dell'Api e Luciano Montecchi della Cna, confermando questa tendenza generale per le imprese associate, soprattutto per il metalmeccanico e in particolare per quelle più piccole: se non ci sarà un minimo di ripresa, a settembre diverse chiuderanno. L'altra riflessione di Tirabassi è legata al futuro della produzione di questo distretto, che non potrà che essere fortemente innovativa o non sopravviverà. In ogni caso bisogna considerare che un 30% circa di mano d'opera verrà espulsa definitivamente dai processi produttivi, in particolare quella più dequalificata, che nel territorio coincide per la stragrande maggioranza con la popolazione immigrata.

Investire in formazione. Ciro Maiocchi della Cgil territoriale ha condiviso queste analisi, sottolineando il rischio che una situazione del genere possa riflettersi sulla sostenibilità sociale dell'intero territorio. Per Maiocchi è dunque giunto il momento di un rilancio produttivo complessivo del distretto, in cui tutti debbano fornire il loro contributo, a partire da istituzioni, forze sociali, mondo imprenditoriale e del lavoro. Utile - secondo Franco Bisi di Formart e Mario Mazzei del centro di formazione Bassa reggiana - sarebbe anche una sorta di piano straordinario che veda al centro un forte investimento in formazione delle maestranze, ma anche degli imprenditori: "Solo in questo modo - hanno aggiunto - sarà possibile agganciare la ripresa economica e mantenere nella Bassa un distretto produttivo competitivo sui segmenti alti e più innovativi, garantendo la coesione sociale".

Credito scarso e allarme sociale. Tutti hanno poi sottolineato ancora una volta il ruolo negativo del sistema creditizio che in questo frangente non sta aiutando il sistema produttivo locale: anche le banche devono attivare un atteggiamento di vera e propria responsabilità sociale nei confronti di una realtà produttiva da cui, per altro, sono dipese molte delle loro "fortune". Un ultimo grido di allarme è arrivato dai rappresentanti dei Comuni: per tutti vale l'intervento di Luciano Semper del Comune di Luzzara, che ha segnalato come il Governo con i provvedimenti adottati in materia finanziaria rischi di mettere in ginocchio gli enti locali che, con le ultime disponibilità di bilancio, hanno dirottato tutto sugli aiuti alle famiglie più bisognose, ma che ormai stanno esaurendo i fondi e pensano ai bilanci 2010 con forte preoccupazione.

Peggioramento continuo. "Questi dati - ha concluso l'assessore provinciale al lavoro Gianluca Ferrari - confermano le previsioni emerse dagli altri Tavoli distrettuali Anteverto: non solo non si vedono segnali di ripresa nell'economia reggiana, ma la situazione sta peggiorando di settimana in settimana. Proprio per questo che la Provincia sta dispiegando tutta una serie di azioni, a partire dalle indicazioni dell'Unità anticrisi oggi reperibili anche sul sito www.reggiobattelacrisi.it, che vedono in primo luogo l'investimento in qualificazione e riqualificazione dei lavoratori come uno dei più importanti per il rilancio produttivo e sociale dei territori".
Fonte: Giornale di Reggio

Per comodità ho aggiunto, un link a fianco, sulle iniziative proposte contro la crisi dal comune di Reggio Emilia
per le aziende, per il lavoro, per le famiglie.

1 commento:

  1. Le innovazioni produttive e finanziarie hanno ciclicamente e storicamente giocato un ruolo determinante nell’origine di ogni crisi economica. La caratteristica peculiare di quella attuale è senza dubbio la sua grandezza e il fatto che stia sfociando in una vera e propria crisi economica senza precedenti.
    La crescita economica degli anni ‘90 ha “ubriacato” il mondo della finanza a questo si aggiunga un indebitamento eccessivo dei cittadini, alimentato dalle speculazioni immobiliari fino a quelle puramente finanziarie. Quest’ultima è inoltre stata sviluppata dalla creazione di nuovi derivati finanziari che, uniti a gravi mancanze di tipo etico diffuse tra gli operatori e nell’intera collettività, hanno contribuito a diffondere una serie di pratiche e di idee fortemente pericolose. Il conseguimento della ricchezza senza lavoro pareva un obiettivo alla portata di tutti.
    Ora ne paghiamo la conseguenza. Indubbiamente la crisi avrà una fine, ma non sarà più come prima. Spero veramente che i valori morali che guideranno la ripresa siano solidi e guardino alla dignità, all’onestà ed alla disponibilità verso il prossimo delle persone non solo alla loro capacità di produrre reddito.

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