lunedì 24 febbraio 2014

ECCO CHI SONO I SEDICI MINISTRI DEL NUOVO GOVERNO:

Economia e finanze
Pier Carlo Padoan (Roma, 1949). Vicesegretario generale dell’Ocse e presidente dell’Istat, è stato consulente della Banca mondiale, della Commissione europea e della Banca centrale europea.


Interno
Angelino Alfano (Agrigento, 1970), fondatore del Nuovo centrodestra. Ministro dell’interno e vicepresidente del consiglio dei ministri nel governo Letta.


Difesa
Roberta Pinotti (Genova, 1961), Partito democratico. Sottosegretaria al ministero della difesa nel governo Letta.


Esteri
Federica Mogherini (Roma, 1973), Partito democratico. Responsabile per l’Europa del Pd.


Lavoro e welfare
Giuliano Poletti (Imola, 1951). È presidente nazionale di Legacoop.


Istruzione
Stefania Giannini (Lucca, 1960), Scelta civica. Professore ordinario di glottologia e linguistica dal 1999 e rettore dell’università per stranieri di Perugia dal 2004 al 2013.


Sviluppo economico 
Federica Guidi (Modena, 1969). Imprenditrice, è stata presidente dei giovani imprenditori di Confindustria.


Giustizia
Andrea Orlando (La Spezia, 1969), Partito democratico. Ministro dell’ambiente nel governo Letta.


Agricoltura e politiche forestali
Maurizio Martina (1978), Partito democratico. Dal 2009 è il responsabile per l’agricoltura della segreteria del partito. È stato sottosegretario al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nel governo Letta.


Cultura e turismo 
Dario Franceschini (Ferrara, 1958), è stato segretario nazionale del Partito democratico nel 2009. Ministro per i rapporti con il parlamento nel governo Letta.


Ambiente
Gianluca Galletti (Bologna, 1961), Unione di centro. Sottosegretario all’istruzione nel governo Letta.


Trasporti e infrastrutture
Maurizio Lupi (Milano, 1959), Nuovo centrodestra. Deputato di Forza Italia dal 2001 e vicepresidente della camera dal 2008 al 2013, ministro ai trasporti e alle infrastrutture nel governo Letta.


Salute
Beatrice Lorenzin (Roma, 1971), Nuovo centrodestra. Eletta deputata con il Pdl alle elezioni del 2008, ministra della salute nel governo Letta.


Riforme e rapporti con il parlamento
Maria Elena Boschi (Montevarchi, 1981), Partito democratico. Deputata e responsabile della segreteria del Pd per le riforme.


Semplificazione e pubblica amministrazione
Marianna Madia (Roma, 1980), Partito democratico. Deputata dal 2008. È responsabile per il lavoro della segreteria del Pd.


Affari regionali
Maria Carmela Lanzetta (Mammola, 1955), Partito democratico. Ex sindaco di Monasterace.

giovedì 20 febbraio 2014

Renzi: «Sabato sciolgo la riserva»

Il presidente incaricato è stato a colloquio con il Governatore di Bankitalia e adesso sta riferendo l'esito degli incontri con gli altri partiti a Napolitano. Ecco cosa ha detto oggi in conferenza stampa


Matteo Renzi è stato nel pomeriggio a colloquio con il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, mentre in questi minuti si trova al Quirinale, per riferire a Giorgio Napolitano l’esito degli incontri con le forze politiche, che si sono tenuti tra ieri e stamattina. Ad accompagnarlo c’è sempre Graziano Delrio.
Al termine del faccia a faccia son Beppe Grillo, trasmesso in diretta streaming, il presidente incaricato si è presentato nella sala Gialla di Montecitorio per tenere una conferenza stampa. Ecco cosa ha detto in pillole.
Le consultazioni. Dopo un giorno e mezzo molto tosto, sono decisamente convinto che ci siano le condizioni per fare un ottimo lavoro. Tutte le forze, di maggioranza e opposizione, si sono rese conto della crisi drammatica del paese e che abbiamo la possibilità di uscirne.
Il calendario. Stasera andrò dal capo dello stato per riferire l’esito degli incontri, intendo prendere la giornata di domani per la redazione di un documento programmatico il più completo possibile e il più capace di avvicinarci all’appuntamento del semestre europeo con una serie di riforme concrete. Penso di sciogliere la riserva sabato, per poi chiedere ai presidenti prima del senato e poi della camera di recarmi in aula a partire da lunedì della prossima settimana.
Le riforme. Partiremo dal taglio dei costi della politica, le riforme costituzionali e istituzionali. A marzo affronteremo il mondo del lavoro, la vera priorità perché chi perde il lavoro è meno interessato al cinema. Tra aprile e maggio sarà la volta del fisco e della pubblica amministrazione, poi bisognerà affrontare i temi legati all’amministrazione della giustizia di questo paese per arrivare a luglio con un’Italia in grado di raccontare cosa l’Italia vuole dall’Europa e non solo cosa l’Europa vuole dall’Italia.
Il metodo. Stiamo discutendo prima per evitare di riaprire le discussioni dopo.
Lo streamingMi è dispiaciuto per Grillo, sinceramente ero un po’ in imbarazzo. Ci sono milioni di italiani che gli hanno chiesto di cambiare l’Italia. Vorrei mandare un abbraccio a chi ha votato Cinquestelle: cercheremo di cambiare l’Italia anche per voi, nonostante il vostro capo scappi.
Il Pd. Quando scegliamo una linea, stiamo insieme. Non vedo discussioni intorno alla minoranza del Pd. La segreteria rimarrà, per quanto riguarda il segretario, anche se cambierà la squadra. Mi auguro che ci sarà sempre di più anche chi non si è riconosciuto nella mia candidatura alle primarie. Per quanto mi riguarda, il Pd non dovrà cambiare nome.
BerlusconiIl colloquio è stato molto civile e rispettoso. Ma non c’è nessun ragionamento sulla giustizia con Forza Italia. C’è il desiderio di scrivere insieme le regole del gioco, perché dopo vent’anni in cui sono state scritte dall’uno contro l’altro, stavolta se riusciamo a scriverle anche con le opposizioni sarebbe positivo.
Il vertice. Io sono allergico ai vertici di maggioranza. Se si vogliono vedere, si vedono. Io farò altro.
Alfano. Ncd ha presentato un documento molto importante su cui confrontarsi. Nel programma si potranno riconoscere le proposte dei singoli gruppi, a partire da quelle del Ncd, che ha fatto un ottimo lavoro.
@rudyfc   (FONTE Quotidiano EUROPA ) vedi link in basso a dx

mercoledì 19 febbraio 2014

Governo Renzi:

la parola d’ordine sembra essere la velocità. Così come velocemente, dopo essersi preso il Pd, Renzi si è preso anche Palazzo Chigi – sì, d’accordo, è il Presidente del Consiglio incaricato e potrà cantar vittoria solo dopo aver ricevuto la prima fiducia del Parlamento. Funziona (ancora) così –, allo stesso modo, velocemente, Renzi ha già parlato da premier. E ha dettato la successione degli eventi che caratterizzerà il suo governo.

A febbraio le riforme costituzionali ed elettorali.

A marzo il lavoro. Ad aprile la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio la riforma del fisco.

Insomma, non perde tempo, il segretario del Pd. Almeno a parole. Parole con le quali Renzi è molto bravo, e che non esita a rimangiarsi, se occorre.

Nel video, ecco tutte le volte che ha detto che no, non avrebbe mai fatto il premier senza il voto.