(Adnkronos) - Ancona, 29 mag. - (Adnkronos) - ''Purtroppo ancora nulla di fatto sull'Accordo di programma per i territori di Marche e Umbria colpiti dalla crisi 'Antonio Merloni'. Tale ritardo del ministero allo Sviluppo economico rischia di far pagare un duro prezzo all'indotto di piccole imprese e alla coesione sociale delle comunita' coinvolte''. E' il commento del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sull'esito dell'incontro di oggi, che si e' svolto a Roma, sul futuro della 'Antonio Merloni' di Fabriano (Ancona).
''L'avvio del piano dei Commissari dell'Antonio Merloni -afferma Spacca in una nota- richiede assolutamente di chiudere l'Accordo di programma per l'indotto e il territorio perche', oltre ai lavoratori diretti, ora sono le piccole imprese a soffrire maggiormente. E' da settembre 2008 che le Regioni Marche e Umbria hanno presentato un articolato progetto di interventi per l'indotto e ancora il ministro non ha convocato un riunione per discuterne i contenuti, difesa del lavoro, attrazione e sostegno di nuovi investimenti, rilancio e diversificazione dell'economia locale''.
Secondo Spacca, ''non si puo' perdere altro tempo. E' ora di agire concretamente e subito. Anche perche', al momento, come anche risulta dagli esiti della riunione odierna, non ci sono certezze circa l'evoluzione della vicenda. Attivando l'Accordo di programma sara' possibile ampliare le misure a sostegno dei lavoratori, dell'aziende e dell'intero distretto. La sola legge Marzano ormai non basta''. (segue)L'assessore regionale alle Attivita' produttive, Fabio Badiali, che ha partecipato oggi all'incontro a Roma, ha sollecitato al Governo la rapide definizione dell'Accordo di programma, senza ottenere risposte. ''Alla luce delle dichiarazioni dei Commissari dell'Antonio Merloni -sostiene Badiali- e' indispensabile avere conferma della disponibilita' del Governo a finanziare l'Accordo di programma per non far mancare il sostegno alle piccole imprese che da anni sono fornitrici dell'azienda in crisi. Per questo, la definizione da parte dei Commissari del programma dell'Antonio Merloni, che oggi e' stato illustrato, deve essere necessariamente accompagnato dall'attivazione dell'Accordo di programma con le misure di accompagnamento per l'indotto''.
Per Badiali, ''e' fondamentale che le procedure di vendita evitino la frammentazione aziendale e mantengano l'unitarieta' produttiva alleggerendo il debito nei confronti dei fornitori dell'indotto''. Badiali ha nuovamente evidenziato come la situazione coinvolga oltre ai lavoratori della Merloni anche migliaia di occupati delle piccole imprese concentrate nell'entroterra umbro e marchigiano.
''L'avvio del piano dei Commissari dell'Antonio Merloni -afferma Spacca in una nota- richiede assolutamente di chiudere l'Accordo di programma per l'indotto e il territorio perche', oltre ai lavoratori diretti, ora sono le piccole imprese a soffrire maggiormente. E' da settembre 2008 che le Regioni Marche e Umbria hanno presentato un articolato progetto di interventi per l'indotto e ancora il ministro non ha convocato un riunione per discuterne i contenuti, difesa del lavoro, attrazione e sostegno di nuovi investimenti, rilancio e diversificazione dell'economia locale''.
Secondo Spacca, ''non si puo' perdere altro tempo. E' ora di agire concretamente e subito. Anche perche', al momento, come anche risulta dagli esiti della riunione odierna, non ci sono certezze circa l'evoluzione della vicenda. Attivando l'Accordo di programma sara' possibile ampliare le misure a sostegno dei lavoratori, dell'aziende e dell'intero distretto. La sola legge Marzano ormai non basta''. (segue)L'assessore regionale alle Attivita' produttive, Fabio Badiali, che ha partecipato oggi all'incontro a Roma, ha sollecitato al Governo la rapide definizione dell'Accordo di programma, senza ottenere risposte. ''Alla luce delle dichiarazioni dei Commissari dell'Antonio Merloni -sostiene Badiali- e' indispensabile avere conferma della disponibilita' del Governo a finanziare l'Accordo di programma per non far mancare il sostegno alle piccole imprese che da anni sono fornitrici dell'azienda in crisi. Per questo, la definizione da parte dei Commissari del programma dell'Antonio Merloni, che oggi e' stato illustrato, deve essere necessariamente accompagnato dall'attivazione dell'Accordo di programma con le misure di accompagnamento per l'indotto''.
Per Badiali, ''e' fondamentale che le procedure di vendita evitino la frammentazione aziendale e mantengano l'unitarieta' produttiva alleggerendo il debito nei confronti dei fornitori dell'indotto''. Badiali ha nuovamente evidenziato come la situazione coinvolga oltre ai lavoratori della Merloni anche migliaia di occupati delle piccole imprese concentrate nell'entroterra umbro e marchigiano.
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