Il parlamento imbavagliato resta a casa
Grazie all'ostruzionismo del governo nessuna proposta di legge arriva al voto in aula: Fini interrompe i lavori della Camera per tutta la settimana. Bersani: "Disdicevole restare a casa quando fuori c'è la crisi".
Niente voti di fiducia e la Camera chiude!
Oggi apriamo il sito con uan provocazione, un chiusi per ferie dei deputati di cui tutti devono venire a conoscenza.
Sarà una settimana “sabbatica” quella che va dal 2 al 6 novembre. Così il presidente Gianfranco Fini annuncia lo stop dei lavori della Camera dei deputati, deciso nel pomeriggio di venerdì dalla conferenza dei capigruppo. Il motivo è semplice: le commissioni non garantiscono la copertura finanziaria alle leggi di iniziativa parlamentare, che riescono ad approdare in aula, di conseguenza ai deputati non resta altro da fare che scaldare la sedia e votare, impotenti, una fiducia dopo l’altra. Così in Italia il governo strangola la democrazia!
Secondo il presidente della Camera la mancanza di fondi “è un problema oggettivo”. In queste poche parole un chiaro segnale al governo e al ministro dei Rapporti col parlamento Elio Vito, presente durante l’incontro dei capigruppo, che si limita ad annuire. Sarebbe difficile negare l’ostruzionismo operato dall’esecutivo nei confronti delle proposte di legge parlamentari, non solo di quelle provenienti dai banchi dell’opposizione, ma anche di quelle ascrivibili agli esponenti della maggioranza. L’aula non sceglie più, l’aula ratifica i decreti del governo.
Il PD approva la scelta del presidente della Camera. Il segretario del PD Pier Luigi Bersani ritiene “veramente disdicevole che la Camera stia a casa mentre c'e' la crisi, ma il presidente fa il suo dovere.La realtà - ha proseguito Bersani - è che si lavora solo se il governo fa un decreto e se mette la fiducia e questo non va. La crisi economica pretende una solenne discussione in Parlamento per trovare soluzioni adeguate, perché la nuvola non e' passeggera e i cieli non sono azzurri. Se il governo assume questo atteggiamento noi siamo pronti a discutere e a fare la nostra parte''. Anche se ''avremo la crisi alle spalle quando si tornerà alla fase in cui si era prima della crisi, cioè al 2007. Ma a questi ritmi ci torneremo tra dieci anni a meno che non ci diamo una mossa, ma la premessa e' riconoscere che il problema c'e', altrimenti così e' impossibile predisporre le ricette per fronteggiarla''.
Rosy Bindi commenta: "Il governo sta mettendo in atto un duplice strumento nei confronti del parlamento - ha osservato Bindi -: da una parte decreti e voti di fiducia, dall'altra l'indisponibilità a dare copertura finanziaria sulla normativa che matura in sede parlamentare. E' chiaro che con questa doppia arma il parlamento continua ad essere umiliato. E crediamo rappresenti una mutazione genetica della nostra vita democratica. Noi come opposizione non siamo disponibili e salutiamo volentieri le prese di posizione del presidente Fini a difesa del parlamento''.
“Ancora una volta Gianfranco Fini ci azzecca. Il blocco dei lavori parlamentari per mancanza di fondi e al Senato dell'Irap proposto dalla maggioranza per lo stesso motivo dimostrano l'illusionismo di Berlusconi - afferma il deputato Stefano Graziano - Insomma ai soliti annunci della maggioranza in pompa magna sul taglio delle tasse, fanno seguito gli stop del governo che batte cassa e pone fine alle illusioni perché in questo, come in tanti altri casi, di illusioni si tratta. Che credibilità può avere una maggioranza che su temi delicati e così importanti viene smentita dal governo che appoggia?"
Grazie all'ostruzionismo del governo nessuna proposta di legge arriva al voto in aula: Fini interrompe i lavori della Camera per tutta la settimana. Bersani: "Disdicevole restare a casa quando fuori c'è la crisi".
Niente voti di fiducia e la Camera chiude!
Oggi apriamo il sito con uan provocazione, un chiusi per ferie dei deputati di cui tutti devono venire a conoscenza.
Sarà una settimana “sabbatica” quella che va dal 2 al 6 novembre. Così il presidente Gianfranco Fini annuncia lo stop dei lavori della Camera dei deputati, deciso nel pomeriggio di venerdì dalla conferenza dei capigruppo. Il motivo è semplice: le commissioni non garantiscono la copertura finanziaria alle leggi di iniziativa parlamentare, che riescono ad approdare in aula, di conseguenza ai deputati non resta altro da fare che scaldare la sedia e votare, impotenti, una fiducia dopo l’altra. Così in Italia il governo strangola la democrazia!
Secondo il presidente della Camera la mancanza di fondi “è un problema oggettivo”. In queste poche parole un chiaro segnale al governo e al ministro dei Rapporti col parlamento Elio Vito, presente durante l’incontro dei capigruppo, che si limita ad annuire. Sarebbe difficile negare l’ostruzionismo operato dall’esecutivo nei confronti delle proposte di legge parlamentari, non solo di quelle provenienti dai banchi dell’opposizione, ma anche di quelle ascrivibili agli esponenti della maggioranza. L’aula non sceglie più, l’aula ratifica i decreti del governo.
Il PD approva la scelta del presidente della Camera. Il segretario del PD Pier Luigi Bersani ritiene “veramente disdicevole che la Camera stia a casa mentre c'e' la crisi, ma il presidente fa il suo dovere.La realtà - ha proseguito Bersani - è che si lavora solo se il governo fa un decreto e se mette la fiducia e questo non va. La crisi economica pretende una solenne discussione in Parlamento per trovare soluzioni adeguate, perché la nuvola non e' passeggera e i cieli non sono azzurri. Se il governo assume questo atteggiamento noi siamo pronti a discutere e a fare la nostra parte''. Anche se ''avremo la crisi alle spalle quando si tornerà alla fase in cui si era prima della crisi, cioè al 2007. Ma a questi ritmi ci torneremo tra dieci anni a meno che non ci diamo una mossa, ma la premessa e' riconoscere che il problema c'e', altrimenti così e' impossibile predisporre le ricette per fronteggiarla''.
Rosy Bindi commenta: "Il governo sta mettendo in atto un duplice strumento nei confronti del parlamento - ha osservato Bindi -: da una parte decreti e voti di fiducia, dall'altra l'indisponibilità a dare copertura finanziaria sulla normativa che matura in sede parlamentare. E' chiaro che con questa doppia arma il parlamento continua ad essere umiliato. E crediamo rappresenti una mutazione genetica della nostra vita democratica. Noi come opposizione non siamo disponibili e salutiamo volentieri le prese di posizione del presidente Fini a difesa del parlamento''.
“Ancora una volta Gianfranco Fini ci azzecca. Il blocco dei lavori parlamentari per mancanza di fondi e al Senato dell'Irap proposto dalla maggioranza per lo stesso motivo dimostrano l'illusionismo di Berlusconi - afferma il deputato Stefano Graziano - Insomma ai soliti annunci della maggioranza in pompa magna sul taglio delle tasse, fanno seguito gli stop del governo che batte cassa e pone fine alle illusioni perché in questo, come in tanti altri casi, di illusioni si tratta. Che credibilità può avere una maggioranza che su temi delicati e così importanti viene smentita dal governo che appoggia?"
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